Entrare forte, spinare l’acino, trangugiare singulti.
Poi la fitta alta.
Tutto bruciato. Deserte le gole. I due estremi svuotati.
Un fiotto d’aria riporta i due alla luce.
Troppo vicini per sopportare il vuoto, livellano la bocca all’altezza dei minuti.
Fuori c’è un albero acceso. Natale alle porte.
Quanto è più grande morire.