Grandiosa terra viva, terra emersa dalla gola.
Sei d’ombra e taglio, terrificante incontro
di fiumi sotterranei, che lanci nell’immenso come un pianto
  —–  libero, libera –
  —-            incendio della rosa.

Donne come strade appiccano scintille
quando la tua anima selvatica chiama boschi
e danze come un solo vero corpo, amore.

Tu lo sai, è per i fiori in petto che si resta,
nell’estate alta sopra il rogo di una terra spaventosa.

In un frastuono di lampi, i cieli fanno ressa per un sì.

Così affonda nuda la tua sete
e buio e tempo fanno boccio uguale.

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La meraviglia è un bene che viene
dentro il mare o nella carne
dove il cielo vien giù, lontano, grande.

Katsushika Hokusai 

sollevai la testa e
con mia sorpresa
immensa
vidi altra terra sollevarsi
da un telo mai visto sulla scena
come il corpo di un feto
che di suoni andava formandosi a perdita d’occhio
e ancora giù su tutti noi precipitava
acqua e luce e tersa una voce
a cui restava appesa la parte più profonda
di questa nostra misteriosa sostanza
fertlità sepolta in sotterranei intagli
dentro la cava del polso e alla caviglia sciolta disponeva una natura diversa
Così mi ritrovai nel cerchio concluso di quell’attimo
dentro l’occhio del lupo la foresta la polpa dell’abete
in una radice flessuosa
fino alla riva verde in tutto quell’argento acceso dal conio
dei tuoni con cui correva a precipizio il nostro tempo
Volevo aprire la bocca ma
c’era sul labbro
deposta una piccola selce
rossa una fiammetta minuscola
covata da braci sepolte più dentro
oltre l’orlo del fiato oltre
la giuntura del petto oltre
la misura del ritmo del battito
oltre tutto ciò che ero e ancora saremo
oltre il corpo di tutti i corpi
in una estate di pianeti come luminarie della festa
qui in questo piccolo paese di cartapesta
dove abitiamo insieme
come boccioli di una stessa terra.

– Fernanda Ferraresso –