Grandiosa terra viva, terra emersa dalla gola.
Sei d’ombra e taglio, terrificante incontro
di fiumi sotterranei, che lanci nell’immenso come un pianto
—– libero, libera –
—- incendio della rosa.
Donne come strade appiccano scintille
quando la tua anima selvatica chiama boschi
e danze come un solo vero corpo, amore.
Tu lo sai, è per i fiori in petto che si resta,
nell’estate alta sopra il rogo di una terra spaventosa.
In un frastuono di lampi, i cieli fanno ressa per un sì.
Così affonda nuda la tua sete
e buio e tempo fanno boccio uguale.
/
La meraviglia è un bene che viene
dentro il mare o nella carne
dove il cielo vien giù, lontano, grande.
sollevai la testa e
con mia sorpresa
immensa
vidi altra terra sollevarsi
da un telo mai visto sulla scena
come il corpo di un feto
che di suoni andava formandosi a perdita d’occhio
e ancora giù su tutti noi precipitava
acqua e luce e tersa una voce
a cui restava appesa la parte più profonda
di questa nostra misteriosa sostanza
fertlità sepolta in sotterranei intagli
dentro la cava del polso e alla caviglia sciolta disponeva una natura diversa
Così mi ritrovai nel cerchio concluso di quell’attimo
dentro l’occhio del lupo la foresta la polpa dell’abete
in una radice flessuosa
fino alla riva verde in tutto quell’argento acceso dal conio
dei tuoni con cui correva a precipizio il nostro tempo
Volevo aprire la bocca ma
c’era sul labbro
deposta una piccola selce
rossa una fiammetta minuscola
covata da braci sepolte più dentro
oltre l’orlo del fiato oltre
la giuntura del petto oltre
la misura del ritmo del battito
oltre tutto ciò che ero e ancora saremo
oltre il corpo di tutti i corpi
in una estate di pianeti come luminarie della festa
qui in questo piccolo paese di cartapesta
dove abitiamo insieme
come boccioli di una stessa terra.
– Fernanda Ferraresso –
monikasanti ha detto:
non riesco a fermare gli occhi su un verso, o una immagine, in modo esclusivo.
questo tuo corpo è un tutto, ogni parola una piccola indispensabile parte.
passano ben osservati questi bagliori che hai sparso, l”incendio della rosa’ e il ‘rogo della terra’ e ‘i lampi’, che fanno la forza e la vitalità di questa ‘grandiosa terra’.
che dire iole: leggerti è il piacere di ammirare la raffinatezza del tuo cesello, che lascia sul foglio nienemeno che l’essenza.
qui, tantissimo, amo la visceralità che traspare.
raimondidaniela ha detto:
n un frastuono di lampi, i cieli fanno ressa per un sì.
Così affonda nuda la tua sete
e buio e tempo fanno boccio uguale.
/
La meraviglia è un bene che viene
dentro il mare o nella carne
dove il cielo vien giù, lontano, grande.
Tutta bella, cara Iole, ma questa ultima parte mi ha tolto il fiato….
daniela
massimobotturi ha detto:
è per i fiori in petto che si resta
anche qui
leragionidellacqua ha detto:
Tu lo sai, è per i fiori in petto che si resta.
(per queste fioriture viviamo)
fernirosso ha detto:
sollevai la testa e
con mia sorpresa
immensa
vidi altra terra sollevarsi
da un telo mai visto sulla scena
come il corpo di un feto
che di suoni andava formandosi a perdita d’occhio
e ancora giù su tutti noi precipitava
acqua e luce e tersa una voce
a cui restava appesa la parte più profonda
di questa nostra misteriosa sostanza
fertlità sepolta in sotterranei intagli
dentro la cava del polso e
alla caviglia sciolta disponeva una natura diversa
Così mi ritrovai nel cerchio concluso di quell’attimo
dentro l’occhio del lupo la foresta la polpa dell’abete
in una radice flessuosa
fino alla riva verde in tutto quell’argento acceso dal conio
dei tuoni con cui correva a precipizio il nostro tempo
Volevo aprire la bocca ma
c’era sul labbro
deposta una piccola selce
rossa una fiammetta minuscola
covata da braci sepolte più dentro
oltre l’orlo del fiato oltre
la giuntura del petto oltre
la misura del ritmo del battito
oltre tutto ciò che ero e ancora saremo
oltre il corpo di tutti i corpi
in una estate di pianeti come luminarie della festa
qui in questo piccolo paese di cartapesta
dove abitiamo insieme
come boccioli di una stessa terra.
Il tuo testo è meraviglia,si è fatto aria e terra e, restando ad ascoltare ogni voci in esso riemersa, sentivi il rumore dei fiori nati dal canto di mille cardellini bianchi, come neve sul prato un manto. ferni
fernirosso ha detto:
Grazie Iole, tutto è in salvo!un abbraccio viola come quello del prato dove stanotte sono spuntate le minuscole che cantano. ferni
milaaudaci ha detto:
Grazie.
Mila
elina ha detto:
come la parola scorre dopo percorsi, labirinti, attese…
sembra una parola d’acqua la tua voce Iole eppure nasce dal profondo, dal fitto della gola
grazie a te, a voi, per questa meraviglia
un abbraccio
elina
Francesca Canobbio - rosadstrada ha detto:
sento amor panico
per tutto il testo
fischiato dal flauto sacro
cui hai dato il fiato…
GRAZIE, Iole !
morfea ha detto:
quanto vibrano le tue parole nella mia pelle.
meraviglia.
Pingback: Nella ca(s)setta della posta. Scambio di posta tra Iole Toini e Fernirosso – N.21 | CARTESENSIBILI
Pingback: Nella ca(s)setta della posta. Scambio di posta tra Iole Toini e Fernirosso – N.21 | l'analfabeta